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lunedì 23 dicembre 2013

Domande di tipo perché e di tipo come

I messaggi in questi giorni si sono accumulati ed io non ho potuto rispondere perché venerdì hanno rimosso dal mio gomito destro i ferri con cui a maggio l’avevano rappezzato dopo la caduta dal muretto del giardino.

Siccome il contenuto dei messaggi è rappresentato per la quasi totalità da quelle che chiamo "domande  perché”, posso rispondere a quasi tutti copiando un pezzo della prefazione del mio libro:



Riguardo dieta e ricette mi vengono fatte due tipi di domande, quelle di tipo “come” e quelle di tipo “perché”. Penso che per me sia corretto rispondere solo a quelle di tipo “come”.
Le domande “perché”:Su quali fondamenti si basa questa dieta? Perché un alimento viene considerato in un determinato modo per le persone di un certo gruppo sanguigno? Perché alcune combinazioni di ingredienti andrebbero evitate? Perché prescrizioni che differiscono da altri alimentaristi? Perché indicazioni del dott. Mozzi talvolta differiscono da quelle del dott. D’Adamo?" competono a chi ha sviluppato queste teorie alimentari o a chi ha i titoli professionali per vagliarle.

Oppure sono domande per cui, alla fin fine, la sola risposta che conta per ognuno è esclusivamente la propria:“Perché scegliere la dieta dei gruppi sanguigni? Perché non un’altra?”

Con le mie ricette rispondo, prima di tutto , alle domande di tipo “come”.Come posso arrangiarmi senza questo o quello?”, “Come ingegnarmi con gli ingredienti nuovi?”, “Come riuscire a barcamenarmi tra famiglia, amici, lavoro, feste?”.


La regina di questo tipo di domande è “Tu come fai?”quella, cioè, con cui mi vien chiesto come gestisco il non poter mangiare liberamente senza cadere nella frustrazione.
La mia risposta a questa domanda la intercalo tra le ricette.


I capitoletti del libro che dedico alle “domande di tipo come” e per me più importanti di tutto il resto, sono:

Se potessi mangiare un’idea
Non si cucina con gli scarti
Come Rocky
Dicono che Dio sia più felice quando i suoi figli giocano .
Un tempo la gente cantava.
Cosa cercava di dirmi Benedetta?
Una gallinella di zucchero
Chissà perché?

Nel blog ho iniziato a parlarne col post “Un'idea, un concetto, un'idea...” , continuerò con altri a cui darò l’etichetta @mangiareunidea.


Ed ora … con un braccio solo ma vi abbraccio tutti! :)

Mangiare un'idea 

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