Finalmente ce l'ho fatta a trovare un momento per preparare un post!
solo un momento mentre cuoce il pranzo di questo mezzogiorno di domenica che ... sarà pronto alle due ...:( il post non so... ma almeno comincio a metterlo giù.
La ricetta è della mitica Savina ed è a dir poco FAVOLOSA!!!!
MA PROPRIO FAVOLOSA FAVOLOSA :)
autrice: Savina Girgenti
Ingredienti:
- 250 gr di miglio
- mezza verzetta
- porro o scalogno
- vino bianco
- olio
- sale
- zafferano
- prezzemolo
- brodo vegetale
Sminuzzo il porro o scalogno e lo faccio rosolare in pentola
molto calda senza olio.
Aggiungo il miglio e lo faccio tostare (tipo risotto), lo
bagno con una spruzzata di vino bianco fino a farlo evaporare.
Aggiungo brodo vegetale, sale, prezzemolo e verza tagliata sottilissima fino
a farlo assorbire mantenendo il miglio ancora al dente dato che la cottura proseguirà in forno.
Aggiungo zafferano e un filo d’olio a crudo.
Nel frattempo lavo alcune foglie di verza togliendo la costa
dura centrale.
Ungo con olio uno stampo da plum-cake e adagio le foglie di verza formando un involucro come se fosse carta da forno.
Ungo con olio uno stampo da plum-cake e adagio le foglie di verza formando un involucro come se fosse carta da forno.
Verso all’interno il composto di miglio e
inforno per venti minuti circa fino a renderlo un po’ “raffermo”.
Capovolgo lo stampo su un piatto ovale e ... voilà... la
verza fa da cappuccio sopra il tortino pronto da affettare!
Volendo si possono aggiungere tocchetti di patate ( x gruppo B come me) o topinambur ( x gruppo A ) o spinaci ( gruppo 0), a volte io uso
spinaci al posto della verza e funghi.
Molto buono e pratico ( visto che si può affettare). Noi lo portiamo al lavoro come
“schiscetta”(*)!!
Ricetta adatta a tutti i gruppi.
Buona serata a te e famiglia..stasera serata da zuppa di legumi...brrrr che freddo
A presto Savina
Sei grande Savina! Grazie grazie grazie:) questa ricetta non solo è favolosa, è pure, come dici tu, adatta a tutti i gruppi sanguigni
...Fa freddo anche qua, abbiamo acceso il camino... e io che già pensavo alla primavera!
(*) Mi sa che più ci si allontana da Milano, più la parola "schiscetta" suona astrusa. Un po' come per la "cadrega" di Aldo Giovanni e Giacomo. Bè "cadrega" ormai si sà che vuol dir sedia, mentre
"schiscetta" è il contenitore con cui ci si porta il cibo al lavoro.
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